A cura di Francesco Moretti
In questa tornata, il Nostro Capitano ci propone un'elegante e malinconica ballata latin - blues, le cui sonorità sono tali da far credere all’ascoltatore di stare ascoltando un brano di Carlos Santana, piuttosto che di Mark Knopfler.
Infatti, il ritmo (non l’armonia, ovviamente) assomiglia in maniera molto marcata a quello del grande classico santaniano Samba Pa Ti, e la linea melodica di chitarra espressa dal Nostro rende perfettamente onore a questa stupenda fusione di stili musicali.
Il testo è una serie di metafore sulla vita sentimentale dell’autore, che sappiamo essere non priva di momenti di difficoltà e problemi, a prima vista non degno di gran nota e piuttosto ripetitivo, in realtà invece apprezzabile per i riferimenti utilizzati nel descrivere lo stato d’animo del narratore.
Ricorderete certamente le parole del Nostro, a corollario della canzone Yon Two Crows, riguardo il suo primo e breve matrimonio con la figlia di un agricoltore in Northumberland, ed il susseguente periodo di lavoro nelle campagne di lassù, vero?
Ecco, Bluebird sembra voler descrivere i travagli di quel breve periodo affettivo, utilizzando con dovizia e maestria alcuni esempi di problematiche incontrabili lavorando in fattoria.
A cominciare dai già descritti corvi nei pascoli, sempre in agguato e pronti a fare scempio delle carcasse degli animali, oppure dai topi, sempre pronti, in assenza di adeguata protezione, a fare man bassa di cibo nel granaio.
Oppure le piantine di belladonna che, con le loro velenosissime bacche, sono un pericolo sia per i prati verdi che per l’essere umano, così come l’ambrosia, una pianta infestante molto pericolosa per le colture di granoturco, barbabietola da zucchero e girasole, oltreché produttrice di pollini fortemente allergenici per noi.
Per finire con gli scoiattoli, animali dolcissimi e simpatici, sia chiaro, ma dotati di denti assai robusti e del vizio di allenarli scavando tane nelle travi di legno delle case di campagna, mettendone a rischio la solidità, oppure i tonchi, insetti molto meno gradevoli che infestano il fieno.
Tutti problemi periodici per gli agricoltori che il Nostro, anche grazie alla sua precedente esperienza personale, utilizza come metafore per farci meglio immaginare le difficoltà di quel primo rapporto coniugale, almeno a mio modesto parere.
Difficoltà davanti alle quali persino una “lei” graziosa ed adattabile, rappresentata dalla figura di questo pettirosso azzurro, un bellissimo esemplare di volatile del genere Sialia diffuso in Nordamerica, dal piumaggio del petto rossastro come i pettirossi nostrani, ma abbellito da un manto piumato dal bellissimo colore azzurro cupo (e la specie di montagna è addirittura tutta quanta blu), graditissimo dai coltivatori in quanto estremamente ghiotto degli insetti che, di solito, infestano le colture, farebbe fatica a tirare avanti.
Da qui l’invito di Mark, evidentemente cosciente dei propri limiti e di quelli della persona che ha (o aveva) di fronte, a spiccare il volo per andarsene verso lidi migliori, cosa poi effettivamente avvenuta.
Chioso prendendo atto di quest’altra triste, ma delicata espressione del rapporto travagliato del Nostro con l’amore, personalmente gradendo molto l’arrangiamento musicale e dando la giusta importanza anche al testo, sebbene non uno dei più belli della grande antologia di Mark Knopfler.
Sperando che, con l’avanzare dell’età e con il consolidarsi della sua esperienza, colui che, un tempo, consumava le sue mani per lavorare in fattoria abbia imparato e compreso come gestire e superare i problemi e le difficoltà che si nascondono sotto quelle metafore a sfondo rurale, e forse è proprio così che è andata.
D’altronde, un pettirosso azzurro di nome Kitty è lì, ormai da tanti anni, a rallegrare i campi e riempire con la propria bellissima presenza la vita del nostro ex contadino, con l’augurio e la speranza che questo connubio vada avanti per tanti, ma ancora tanti anni.
Alla prossima nave da abbordare, Capitan Knopfler!
Pettirosso azzurro
Ho i corvi che insidiano il mio pascolo, i topi che girano nel mio granaio,
i corvi che insidiano il mio pascolo, tesoro, i topi che girano nel mio granaio.
Fossi in te, piccolo pettirosso azzurro, mi troverei un’altra fattoria.
Ho piantine di belladonna nel mio prato, ambrosia nei miei campi di granoturco,
piantine di belladonna nel mio prato e ambrosia nei miei campi di granoturco.
Fossi in te, piccolo pettirosso azzurro, me ne sarei andato già da tempo.
Sì, ho gli scoiattoli che rodono le mie travi, i tonchi che infestano il mio fieno,
scoiattoli che rodono le mie travi, tonchi che infestano il mio fieno.
Fossi in te, piccolo pettirosso azzurro, volerei subito via.
Vola via, tesoro.
Lyrics
Bluebird
Got crows in my pasture, rats in my barn,
crows in my pasture, babe, rats in my barn.
If i was you, little bluebird, i’d up and find another farm.
I’ve got nightshade in my meadow, ragweed in my corn,
nightshade in my meadow and ragweed in my corn.
If i was you, little bluebird, i’d be long gone.
Yes, i got squirrels in my rafters, weevils in my hay,
squirrels in my rafters, weevils in my hay.
If i was you, little bluebird, i’d up and fly away.
Fly away, baby.