Prima canzone/bonus di questo album, e conseguentemente caso numero dodici da esaminare, ecco Early Bird, un tagliente e corrosivo ritratto di uno dei più famosi, ricchi e potenti talent-scout del Regno Unito e del mondo, vale a dire Simon Cowell.
Di cui ora do qualche cenno biografico.
Simon Phillip Cowell, londinese, figlio di una danzatrice classica e di un dirigente della EMI Music Publishing, muove i primi passi proprio alla EMI, grazie al padre, prima di staccarsi per tentare la fortuna, fondando diverse case discografiche.
Il primo grande successo lo ottiene con la S Records, quando convince i due attori Robson Green e Jerome Flynn della serie televisiva “Soldier Soldier” ad incidere il grande classico “Unchained Melody”, che i due avevano cantato in un episodio della serie, che diventerà il singolo più venduto nel Regno Unito del 1995.
Ma sarà con la fondazione della sua compagnia di produzione, la Syco, ed il successo planetario dei format “The X Factor” e “Got Talent”, da lui creati, che il nome di Cowell assurgerà alle più alte vette dello show business europeo e mondiale.
Nel ruolo sia di produttore che di giudice delle versioni inglese ed americana dei due format (periodicamente lasceràl’una per lavorare nell’altra e viceversa), Cowell contribuirà alla scoperta ed al successo di più artisti, e porterà il fatturato della propria compagnia di distribuzione a vette inaudite.
Quattro nomi su tutti da portare come esempio:
La band operatic-pop Il Divo, da lui creata e prodotta ispirandosi ai “Tre Tenori” Josè Carreras, Placido Domingo e Luciano Pavarotti, formata da tre cantanti d’opera lirica ed un cantante pop di quattro differenti nazionalità, che avrà successo mondiale, venderà più di 30 milioni di dischi e verrà nominata “Artist Of The Decade” nel 2011.
Leona Lewis, vincitrice della terza stagione di “The X Factor”, presa immediatamente sotto contratto dalla Syco, che le produrrà singoli e album in testa alle classifiche di vendita in tutto il mondo.
Susan Boyle, balzata alle cronache di spettacolo di tutto il mondo dopo la sua esibizione nell’edizione 2009 di “Britain’s Got Talent” e diventata cantante di successo pochissimo tempo dopo.
La famosissima (e famigerata?) boyband One Direction, arrivata al terzo posto nella settima serie di “The X Factor” in Inghilterra nel 2011 ed immediatamente diventata un fenomeno mediatico tra i giovanissimi, con singoli ed album al primo posto delle classifiche in tutto il mondo (e relativo contratto milionario sotto la Syco).
Dopo aver letto tutte queste celebrazioni su questo personaggio, ci si potrebbe chiedere come mai il Nostro usi la penna come una spada nel descriverlo.
Queste potrebbero esserne alcune ragioni.
Prima tra tutte i suoi notori ego smisurato ed acidità di giudizio sui concorrenti dei suoi format, preceduta dalla sua frase ad effetto “Non intendo essere scortese, ma…”, e seguita da epiteti piuttosto diretti e poco piacevoli sul talento di alcuni concorrenti, sulla loro personalità o addirittura sulla loro apparenza fisica, al punto di entrare nella speciale classifica dei 60 maleducati più odiosi di tutti i tempi, redatta dalla rivista “TV Guide”, al decimo posto.
La seconda sul fatto che la rivista “Time” lo abbia nominato tra i 100 uomini più influenti nel mondo, per via del suo enorme potere decisionale, che può veramente fare la differenza tra una carriera a gonfie vele o prematuramente spezzata.
La terza ed ultima, e forse la più importante, è quella che Cowell utilizzi le sue indiscutibili doti di talent-scout per creare prodotti musicali di pronto e largo consumo ma di non grande qualità, onde trarre ricchezza e potere in modo facile, senza correre i rischi comportati dal produrre artisti di maggior spessore, ma di minor impatto con il pubblico di tutti i giorni.
Ragioni che mi trovano sostanzialmente d’accordo, anche se, e questo va ammesso, alcuni spezzoni dei programmi di Cowell possono risultare gradevoli, per la qualità di certi concorrenti (io stesso li ho trovati a volte piacevoli, seppur la qualità media di questi format arrivi a malapena alla sufficienza, dal punto di vista dei modi e dei contenuti).
Per chiosare, il mio personalissimo giudizio su Cowell ed i suoi programmi, così come per i suoi analoghi negli altri paesi del mondo, tra cui l’Italia (vi dicono niente i nomi Maria De Filippi e Amici?), è indiscutibilmente positivo se si parla delle capacità di giudicare e riconoscere potenziali giovani di talento, molto meno buono se si citano i metodi e gli scopi per i quali questi giovani vengono “utilizzati” dal loro manovratore.
Persona fortunata, quindi, Simon Cowell?
Certamente, fortunata e foriera di fortuna per i suoi assistiti.
Resta il grosso tarlo della maniera in cui questa fortuna viene utilizzata e gestita, portando giustamente l’attento osservatore a chiedersi quanto valga la pena, a gioco lungo, essere riconosciuti come artisti usa e getta, pronti a salire vertiginosamente in vetta per poi, magari, scendere altrettanto vertiginosamente, per essere soppiantati da altri giovanissimi in cerca di fortuna e fama, pronti a loro volta per essere “usati” a scopo di lucro.
Un mattiniero (un passo avanti agli altri) (1)
Non ci sono libri in casa mia,
non ho tempo per quella roba.
Non ho spazio nei miei armadi,
i miei armadi sono pieni di vestiti.
Il mio garage è pieno di macchine,
la mia darsena è piena di barche.
Lo stile di vita ideale, tesoro,
è quel che avrà il mio voto.
Tutte le ville sui versanti delle colline
devono avere vista sul mare.
Come quelle dell’impero,
tempo indietro, nella storia.
Hanno schiavi per le galee e le cucine,
per i giardini e per le vigne.
Schiavi per la bella gente,
che portano acqua, cibo e vino.
Uno schiavo per legarti il bavaglino,
un altro per portartelo.
Così ora mi prenderò casa,
mi godrò la mia carrozza, mi godrò casa mia.
E la mia lunga Cadillac nera sta arrivando per portarmi a casa, a godermi casa mia.
E la mia lunga Cadillac nera sta arrivando per portarmi a casa.
L’Inghilterra mi definisce volgare,
io mi definisco raffinato.
Addio, vecchia Inghilterra,
Simon andrà verso climi più caldi.
Guarda chi lo sta facendo adesso, tesoro, guarda chi lo sta facendo ora.
Guarda chi lo sta facendo adesso, tesoro, guarda chi lo sta facendo ora.
Sono sempre stato un mattiniero,
un passo avanti agli altri, per giunta.
Meglio comprare questo, meglio comprare quello,
forse è meglio lasciar perdere quel moccioso.
Esser qui tutti i giorni è eccitante,
ne parlo coi miei uomini.
Lavorando su questo e su quello,
lavorando al mio piano principale.
Uno schiavo per legarmi il bavaglino,
un altro per portarmelo.
Così ora mi prenderò casa,
mi godrò la mia carrozza, mi godrò casa mia.
E la mia lunga Cadillac nera sta arrivando per portarmi a casa, a godermi casa mia.
E la mia lunga Cadillac nera sta arrivando per portarmi a casa.
Ora, ecco la vasca a idromassaggio,
ecco la palestra,
ecco la piscina in cui ho nuotato.
Su per le scale, le mie impronte conducono
alla mia camera, al mio letto.
Su per le scale, le mie impronte conducono
a dove poso la mia testa di c***o.
Dormo il lungo sonno dei morti,
(2)sono un mattiniero, è quel che ho detto.
Un mattiniero,
un mattiniero,
oh, sono un passo avanti agli altri.
Lyrics