A cura di Francesco Moretti
L’undicesima traccia è anche la title track del disco.
E l’accezione trattata è quella della passione, che spinge le persone (gli artisti, in questo caso) a viaggiare, o meglio, a “correre per strada”.
Una passione che il Nostro descriverà ancora meglio un anno più tardi, in quella mirabile canzone che è “Let It All Go” (“Non una mia decisione, ma visioni fiammeggianti, espressioni che risuonano nella mente, una voce potentissima, un desiderio vulcanico, un fuoco inestinguibile, non è una questione di avere scelta…”).
Ed il testo, stavolta, mostra uno spaccato reale della vita di tutti i giorni dei musicisti di quella che, ancora oggi, incautamente chiamiamo musica leggera, parla delle varie componenti di quel mestiere, è ricco di termini tecnici e gergali di quell’ambiente, e trasuda ampiamente del senso di passione e piacere provato da questi ultimi, al di là degli indubbi e notevoli ritorni economici.
Questo nonostante le folle ai concerti non capiscano sempre il dolore che questo mestiere comporta, nonostante lo sforzo, che deve essere sempre massimo perché è quella la vita che hai scelto di fare, nonostante il rischio e la paura di fallire (se vuoi arrampicarti sui muri puoi solo farlo velocemente, i muri saranno sempre più alti, e chi non se la sente è meglio faccia dell’altro), molto grandi entrambi.
Alla fine della storia, essere costantemente in giro, secondo chi narra, diventa piacevole, al punto di voler continuare fin quando sarà possibile farlo, e che ci saranno giorni come quelli, fatti di spostamenti via aria o terra, prove, concerti, camerini e documenti di clausole finché esisterà la capacità, da parte dell’uomo, di sognare.
Perché “se tutto questo vien fatto per niente, tutta questa strada è stata percorsa invano.”
Tutto il correre per strada
Un milione di miglia, le nostre ruote vagabondehanno percorso, sotto le nuvole.Ci stanno contando i secondi per l’inizio dello spettacolo,quando faremo sul serio con le folle.A loro dobbiamo miglia di volo, ma non vengono gratis,e non danno alcun peso al tuo dolore.Ma se tutto questo vien fatto per niente,tutto il correre per strada è stato fatto invano.I battiti ai bordi dei rullanti (1) piovono come colpi di cannonee tuonano contro il muro.C’è un uomo in ogni angolo,ed ognuno di loro sta dando il massimo.Ma è questo quel che mi fa stare bene, è questa casa mia (2), quindi non mi sentirai mai lamentarmi.E se tutto questo vien fatto per niente,tutto il correre per strada è stato fatto invano.Tutto il correre per strada,tutto il correre per strada.Beh, se sei incline ad arrampicarti sui muri,puoi farlo solo velocemente e sempre più in alto.E coloro che non amano il pericolo, prestotroveranno qualcosa di diverso da provare.E quando ti rimane soltanto un tintinnio nelle orecchieed un eco lungo i viali della memoria,se tutto questo vien fatto per niente,tutto il correre per strada è stato fatto invano.Tutto il correre per strada,tutto il correre per strada.Lo spettacolo sta facendo i bagagli, mi siedo e guardoil luna park che lascia la città.Non faccio certo finta di non andare mattaper questo essere, costantemente, in giro.Così come lo sono per le foto del tuo vecchio “Muro Della Morte” (3), che ancora conservi, e che mi hai fatto vedere, una volta, in aereo.Ma se tutto questo vien fatto per niente,tutto il correre per strada è stato fatto invano.Ho un milione di miglia di cielo vagabondopercorse sopra le nuvole,e sono ancora il tuo uomo con cui andare in giro,fino a quando ci sarà permesso farlo.Ci sarà un elenco di clausole (4), ci sarà un muro da arrampicare, fino a quando esisterà qualcuno in grado di sognare.
E se tutto questo vien fatto per niente,
tutto il correre per strada è stato fatto invano.
Tutto il correre per strada,
tutto il correre per strada.
Tutto il correre per strada,
tutto il correre per strada.
Lyrics
All the Roadrunning
A million miles, our vagabond wheels
clocked up, beneath the clouds.
They’re counting down to show time,
when we do it for real with the crowds.
Air miles are owing, but they don’t come for free,
and they don’t give you any for pain.
But if it’s all for nothing,
all the roadrunning has been in vain.
The rim shots (1) come down like cannon fireand thunder off the wall.
There’s a man in every corner,
and each one is giving his all.
But this is my piper, this is my drum (2), so you never will hear me complain.
And if it’s all for nothing,
all the roadrunning has been in vain.
All the roadrunning,
all the roadrunning.
Well, if you’re inclined to go up on the wall,
it can only be fast and high.
And those who don’t like the danger, soon
find something different to try.
And when there is only a ring in your ears
and an echo down memory lane,
then if it’s all for nothing,
all the roadrunning has been in vain.
All the roadrunning,
all the roadrunning.
The show’s packing up, i sit and watch
the carnival leaving town.
There’s no pretending that i’m not a fool
for riding around and around.
Like the pictures you keep of your old wall of death (3)you showed me one time on a plane.
But if it’s all for nothing,
all the roadrunning has been in vain.
I’ve a million miles of vagabond sky
clocked up above the clouds,
and i’m still your man for the roaming,
for as long as there’s roaming allowed.
There’ll be a rider (4) and there’ll be a wall as long as the dreamer remains,
and if it’s all for nothing,
all the roadrunning has been in vain.
All the roadrunning,
all the roadrunning.