Mark Knopfler
Kill to get crimson
Pubblicazione: 17 settembre 2007
Durata: 57min 01sec
Tracce: 12
Etichetta: Mercury, Warner Bros
Produttore: Mark Knopfler, Chuck Ainlay e Guy Fletcher
Registrazione: 2007 ai British Grove Studios, Londra
Kill to Get Crimson è il quinto album di Mark Knopfler, ed è stato pubblicato il 17 settembre 2007. Durante questa pausa, Mark prosegue la collaborazione con Emmylou Harris già cominciata in Shangri-La, e nel 2006 pubblica con lei All the Roadrunning, un album registrato in studio che contiene dodici brani, dieci dei quali scritti da Mark. Trascorrono comunque tre anni da Shangri-La, e sono anni vissuti a ritmi un po’ più lenti rispetto ai tempi di Brothers in Arms. I 104 concerti del tour di Shangri-La si concludono nel luglio del 2005, la collaborazione con la Harris viene diluita nel tempo e porta all’album in studio solo nel 2006. Mark ha così il tempo che gli serve per scrivere le dodici canzoni del nuovo disco. Kill to get crimson segna un virtuale ritorno alle tradizioni musicali europee dopo un lungo periodo di piena immersione nel blues e nelle radici country-folk americane. Le sonorità dell’album si arricchiscono di strumenti acustici della tradizione europea (flauti, fisarmoniche, clarinetti, vibrafoni), che con la chitarra di Mark danno corpo a dodici canzoni rilassate e colte. Manca il guizzo di Speedway at Nazareth, o il ritmo di This is us, ma l’album mantiene comunque una certa godibilità di fondo proprio grazie alle atmosfere estremamente eleganti e rarefatte che Knopfler riesce a dipingere. Il disco contiene frequenti richiami al walzer in tempo ternario (Secondary Waltz), alle melodie "di corte" (Madame Geneva’s) già accennate nella colonna sonora del film The Princess Bride e qui riprese. Come già fatto con i dischi precedenti, Knopfler sembra voler approfondire la conoscenza dei generi musicali, e in questo lavoro di esplorazione coinvolge anche l’ascoltatore più colto e raffinato. La copertina raffigura un quadro di John Bratby del 1958 intitolato Four Lambrettas and Three Portraits of Janet Churchman, in cui domina il rosso dei ciclomotori evidentemente a tema con il titolo dell’album. Tra i pezzi si segnalano Let it all go, che dà il nome all’album grazie a una strofa contenuta nel testo (“I'd kill to get crimson on this palette knife”). Si tratta di un’altra composizione antimilitarista, che Mark ambienta alla fine degli anni ‘30 rivolgendosi a un ipotetico figlio chiamato alle armi prima del conflitto mondiale: “All passion and lust is going to end in the dust, but you'll hang on some government gallery wall” (“Ogni passione, ogni godimento sta per finire nella polvere. Ma una targa col tuo nome sarà appesa sui muri di una galleria voluta dal governo"). True love will never fade è la canzone scelta per lanciare l’album in Europa. A differenza di Let it all go, si tratta di un brano più ottimistico, un inno all’amore eterno che resiste agli anni e alle distanze. Punish the monkey lancia invece l’album negli Stati Uniti. Si tratta di una canzone meno leggera di quanto non appaia dal titolo: il tema è quello del "capro espiatorio", dell’ingenuità mal tollerata e inadatta a vivere adeguatamente in una società di predatori. Nel testo Mark parla esplicitamente di boss che ti stendono fuori dalla porta ad asciugare, punendoti come una scimmia mentre il suonatore di organetto se ne va via. Come in Let it all go, la chitarra di Mark è in primo piano con un suono molto pulito, vibrato e riverberato: si tratta certamente due piccoli omaggi -sottotraccia- al suo idolo Hank Marvin.
Il tour di lancio del disco prevedrà 94 concerti in 88 città in Europa e Nord America, e terminerà il 31 luglio 2008.
Formazione
Mark Knopfler - voce e chitarra
Guy Fletcher - tastiera, piano e clavinet
Glenn Worf - basso
Danny Cummings - batteria
Altri musicisti
Chris White - sassofono, clarinetto e flauto
Frank Ricotti - vibrafono
Ian Lowthian - fisarmonica
Steve Sidwell - tromba
John McCusker - violino