Ottobre
2018, -10 mesi al concerto di Mark a Verona
Appena
sono uscite le date del tour di Mark, con mia moglie abbiamo
concordato che saremmo andati a vederlo a Verona e ne avremmo
approfittato per visitare la città di Romeo and Juliet, sulle cui
note ci siamo scambiati il primo bacio, ormai più di trent’anni
fa. Siamo certi che Mark ce la farà risentire, fosse anche l’ultima
volta, visto che sembra sarà il suo ultimo tour. Aperta la
prevendita compro subito i due biglietti migliori disponibili senza
badare al costo, quindi passo all’hotel e al viaggio, previsto in
treno. Siamo pronti a salutare Mark!
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luglio 2019 h.6:30, -14 ore e 30 al concerto
Ci
svegliamo carichi di eccitazione e con tutto pronto per raggiungere
Mark a Verona! Vorremo essere già lì anche per provare ad
intercettarlo all’arrivo in Arena, e visto che il treno dovrebbe
arrivare lì alle 15.30…magari ci riusciremo!
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luglio 2019 h.8:15, -12 ore e 45 al concerto
Ci
avviamo alla fermata della metro sotto casa, il treno è alle 9:25 ma
la metro a Napoli è piuttosto inaffidabile. E infatti….prima che
passi ci vogliono almeno 10 minuti, ma alla sesta fermata viene
bloccata da alcune persone che portano in braccio una ragazza svenuta
per un malore; dopo una decina di minuti la ragazza si riprende e
anche la metro riparte. Guardo l’orologio: siamo ancora in tempo
per il treno.
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luglio 2019 h.9:10, -11 ore e 50 al concerto
Nonostante
la metro, arriviamo in stazione in tempo per salire sul treno che ci
porterà da Mark ma, appena raggiunto l’interno, capiamo subito che
qualcosa non va. La massa di gente che si agita ovunque in stazione è
imponente, e guardando i display delle partenze e degli arrivi si
capisce il motivo: tutti i treni hanno ritardi fino a tre ore e molti
sono stati soppressi; degli imbecilli, che giocano a fare gli eroi
contro il ‘potere’, hanno sabotato delle cabine elettriche a
Firenze provocando questo caos e danneggiando non il ‘potere’, ma
la gente comune, e non parlo di noi (almeno non solo) che andavamo ad
un concerto, ma di chi era diretto in Emilia per curarsi da un tumore
(per dirne una). Ad ogni modo il nostro treno viene dato con un’ora
di ritardo, ma se fosse così faremmo ancora in tempo a prendere la
coincidenza a Roma, dato che ci passano oltre due ore tra l’arrivo
e la ripartenza. Nel frattempo faccio la fila allo sportello di Italo
per vedere se mi cambiano il biglietto con un treno che vada
direttamente a Verona, dato il caos treni.
22
luglio 2019 h.10:15, -10 ore e 45 al concerto
Arriva
finalmente il mio turno allo sportello Italo, nel frattempo mi è
giunto l’sms con la notizia che il nostro treno è stato soppresso,
motivo in più per richiedere il cambio su un treno che vada
direttamente a Verona; lo faccio e la signorina dice che non è
possibile, ma ci mette su un treno che parte alle 10.20 per Roma e da
lì poi vedere com’è la situazione per Verona. Mi da il nuovo
biglietto e corriamo verso il treno che sta per partire ma….fuori
al treno troviamo una folla di gente e un controllore che tenta di
tenerli a bada. Chiediamo cosa succede e l’addetto ci dice che
possiamo salire su quel treno, dato che abbiamo i posti e il
biglietto, ma che non si sa se e quando partirà, né quando,
eventualmente, arriverebbe, dato che potrebbe non usufruire della
linea veloce. Torno decisamente incazzato dalla signorina allo
sportello Italo, questa volta senza fare la fila, le dico che non può
giocare così con la gente e pretendo la restituzione dei soldi dei
biglietti sia di andata che di ritorno; dopo ampia discussione
(voleva restituirmi solo l’andata) acconsente ma a me resta il
problema: come raggiungere Mark?
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luglio 2019 h.10:45, -10 ore e 15 al concerto
Ottenuto
l’annullamento dei biglietti del treno, guardo l’ora e mi rendo
conto che tutto mi sta allontanando da Mark, ma non intendo
desistere, in qualche modo, a qualsiasi costo, arriverò all’Arena
di Verona per le 21. Valuto la possibilità di un aereo, ma a causa
dei bagagli inadeguati e dei tempi necessari tra imbarco, sbarco etc,
capisco che non ci sto come orario, ammesso che esista un aereo utile
e con posti disponibili. Non c’è altra alternativa: l’auto! Lo
dico a mia moglie e ci precipitiamo alla metro per tornare a casa.
Tra Napoli e Verona ci sono circa 700 km, in 7/8 ore ce la dovremmo
fare, quindi se partiamo per le 12 possiamo farcela anche se sarà
necessaria una breve sosta per rifornire.
22
luglio 2019 h.11:30, -9 ore e 30 al concerto
Arriviamo
a casa, carichiamo l’auto e ripartiamo immediatamente. Breve sosta
per rifornimento e comprare qualche biscotto da mangiare in viaggio
e…via! Ma il pericolo è sempre in agguato, specie in autostrada, e
così, mentre eravamo tra Napoli e Caserta e tranquillamente superavo
un tir nella mia corsia centrale, il camionista mette la freccia e si
butta nella mia corsia per superare un altro tir, senza neanche
vedermi! Freno sperando di riuscire a evitare l’impatto e busso
cercando di fargli capire che mi sta venendo praticamente addosso, ma
è troppo tardi, ha già invaso la mia corsia e l’enorme ruota del
suo tir è proprio accanto al mio specchietto destro, a pochi
centimetri dal viso di mia moglie impietrita di paura. Non ho altra
alternativa, devo usare la corsia di sinistra. Un’istante per
vedere che nessuno sopraggiunga di corsa e mi sposto repentinamente a
sinistra, quindi supero quel camionista criminale, gli faccio vedere
bene le corna che ha in testa e ci aggiungo una serie di irripetibili
ingiurie in ogni lingua che conosco, senza che lui batta ciglio.
Anche questa è andata, possiamo riprendere la nostra corsa contro il
tempo per raggiungere Mark!
22
luglio 2019 h.16:30 circa, -4 ore e 30 al concerto
Abbiamo
superato Firenze, ma la sveglia presto, la stanchezza per i numerosi
e repentini spostamenti tra metro, treni etc. e, soprattutto, la
paura di quell’incidente sfiorato, hanno messo ko mia moglie: la
sua pressione è alta e le procura mal di testa e vomito. Ci fermiamo
per fare rifornimento e per farla riprendere, quindi ripartiamo,
sorpresi di essere abbondantemente in orario e non aver trovato
traffico. E infatti…superata Firenze nord ecco una fila enorme di
auto completamente bloccate in autostrada. Ci vuole un’ora per
superarla e arrivare al bivio tra la panoramica e la direttissima per
Bologna, ma siamo ancora in tempo per raggiungere Mark senza perderci
un solo minuto di concerto.
22
luglio 2019 h.18:00 circa, -3 ore al concerto
Siamo
all’altezza di Bologna, mia moglie si sta riprendendo e tutto
sembra filare liscio. Ma in autostrada…mai dire mai! Ecco che anche
a Bologna una colonna di auto ferma ci attende dopo lo svincolo per
la fiera. Speriamo non sia come quella di Firenze. Ci serve poco più
di mezz’ora per uscirne, guardo l’orologio.
22
luglio 2019 h.18:30 circa, -2 ore e 30 al concerto
Siamo
ancora in tempo. Da Bologna in circa un’ora e mezzo al massimo si
arriva a Verona, abbiamo anche un’ora in più per altri eventuali
imprevisti. Metto in conto anche di arrivare in auto direttamente in
Arena e lasciare i bagagli in auto. Ma per fortuna non è necessario!
22
luglio 2019 h.19:30, -1 ora e 30 al concerto
Finalmente
compare la scritta “Verona”! Avendo i biglietti numerati,
facciamo anche in tempo a raggiungere l’hotel, parcheggiare,
lasciare i bagagli in auto e correre all’Arena. L’addetta della
reception vuole spiegarci alcune cose, ma la blocchiamo subito
dicendole: “ci dica solo dov’è l’Arena e in quanto la
raggiungiamo”, la risposta è che ci basterà andare diritti per
circa 15 minuti, quindi ci mettiamo in cammino e…
22
luglio 2019 h.20:30, mezz’ora al concerto
Finalmente
appare davanti a noi l’Arena di Verona! Ci presentiamo all’ingresso
più vicino, superiamo i controlli, entriamo e vediamo tanti fans con
la t-shirt di MKW. Parliamo con qualcuno di loro e ci avviciniamo
allo striscione dove tutti insieme si fanno la foto, noi preferiamo
non entrare nella foto un po’ perché non conosciamo nessuno, un
po’ perché non abbiamo la t-shirt e, inoltre, vorrei fare io una
foto del gruppo dietro lo striscione, ma scopro con disappunto che
nella fretta ho portato la macchina fotografica piccola ma ho
lasciato la scheda di memoria nella reflex, inoltre anche il
cellulare, nel caos della giornata, è quasi scarico, quindi niente
foto o video. Ma alla fine del concerto questa si rivelerà una
fortuna, perché mi sono goduto ogni attimo di questa serata che si
rivelerà incantata!
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luglio 2019 h.21:15, Mark sale sul palco!
Vederlo
salire sul palco già ci ripaga di tutti sacrifici, ma quando inizia
a suonare…abbiamo già dimenticato tutto ciò che ci era accaduto
durante la giornata! È un Mark che inizialmente sembra non essere
emotivamente coinvolto più di altre volte, ma si sente subito che ha
voglia di suonare e di incantare il suo pubblico. Dopo le prime
canzoni poi, anche lui si lascia insolitamente andare alle emozioni:
parla spesso col pubblico, fa battute anche nel presentare la band,
racconta aneddoti, e quando riprende a suonare lo fa con una voglia
che raramente gli ho visto in altri concerti, e ne ho visti oltre una
decina. Ad un certo punto è chiaro che, anche se non lo dice, vuole
salutare il pubblico italiano dando il meglio di sé, e inizio a
pensare che abbia premeditato di farlo in una cornice a lui molto
idonea e gradita, come l’Arena di Verona. Si abbandona ai ricordi
narrando di quando salì sullo stesso palco la prima volta nei due
concerti del 1992 coi Dire Straits; c’è un velo di malinconia
nelle sue parole e certamente fa prendere un colpo a tutti quando
dice che quando gli hanno proposto questo tour ha pensato fosse tempo
di andare in pensione. Ma un’istante dopo, quando ha aggiunto che
però tutto questo gli piace, credo che a tutti sia scappato un urlo
di gioia che, infatti, si è sentito in tutta Verona e non solo
nell’Arena. Avevo già sentito ‘Once Upon a Time in the West’
nella versione 2019 con la Gibson, e non mi era molto piaciuta. Ma
dal vivo ho capito perché ora preferisce suonarla così, e
nonostante continui a preferire la versione ‘Dire Straits’, sono
felice che l’abbia suonata. È solo dal vivo che andrebbe ascoltata
la musica per comprenderla davvero, e Mark probabilmente è tra
quegli artisti le cui scelte musicali si comprendono davvero solo
vedendo lui su un palco a suonarle. Che emozione risentire ‘You
Latest Trick’ e ‘On Every Street’ che non sentivo live dal
1992! Inutile dire di ‘Romeo and Juliet’ e di come l’attendessimo
io e mia moglie. Ma in ogni brano mi ha fatto emozionare come solo
nel 1992, la prima volta che lo vidi, riuscì a fare, e credo che sia
accaduto lo stesso un po’ a tutti. C’era un’atmosfera
particolare all’Arena di Verona, sarà stata la consapevolezza,
nostra e sua, che potremmo non rivederlo più su un palco, sarà il
modo e la voglia con cui suona e il suo comportamento così
insolitamente vicino al pubblico, ma l’Arena di Verona sembrava
avvolta in un incantesimo da cui nessuno, forse nemmeno Mark, aveva
voglia di uscire. È stato un concerto indimenticabile e ci ha
regalato la speranza di rivederlo ancora su un palco, anche dovessimo
andare a Londra per rivederlo. Del resto, dopo una giornata così,
non ci spaventerebbe certamente andare a Londra! Per rivivere una
serata così, vale la pena raggiungerla anche a piedi! Grazie ancora
Mark, per l’incantesimo in cui ci hai fatto vivere!