Love Over Gold è il quarto album dei Dire Straits, ed è stato registrato nel giugno 1982 ai Power Station di New York.
Si tratta di un lavoro sperimentale, poiché contiene solo cinque brani. Mark Knopfler, autore di musiche e testi, arrangia i pezzi in modo da aumentarne la durata con lunghi passaggi strumentali che esaltano la sua tecnica chitarristica ma anche le abilità degli altri musicisti. Le atmosfere sono molto più cupe e malinconiche rispetto a Making Movies, il cui tema dominante era l’amore in tutte le sue forme. Qui le canzoni partono sempre dalla amara constatazione di un’indole umana portata al dolore, inferto o subìto. Il dolore appunto, o il degrado, o la decadenza umana, sono i temi portanti dei testi e disegnano ambientazioni fosche, popolate da personaggi mediocri che lottano per sopravvivere giorno dopo giorno. E’ uno degli album più riflessivi mai composti da Mark Knopfler. Semmai qualcuno si fosse fatto con Making Movies l’idea di un Knopfler sbarazzino e stucchevolmente romantico, questo album (il quarto in cinque anni) spazza via ogni sospetto, e conferma Mark Knopfler come uno dei compositori più creativi ed eclettici del panorama musicale inglese anni ’80.
Musicalmente l’album è costruito in modo molto articolato. La chitarra di Mark Knopfler (che adesso sembra preferire le sue Schecter Usa alla fedele Fender Stratocaster degli inizi) domina come sempre, alternando accompagnamenti ritmici e lunghi assolo che spezzano un canto sempre ispirato e profondo. La classica costruzione strofa-ritornello lascia il posto a strutture più ricercate, con i crescendo improvvisamente interrotti da pause cantate, e quindi da nuovi passaggi strumentali. L’esempio migliore di questo nuovo modo di comporre è proprio Telegraph Road, i cui 14 minuti e mezzo incantano l’ascoltatore con introduzioni melodiche al piano, assolo mozzafiato, sequenze cantate struggenti. Insomma, non ci si può annoiare. Non è ozioso sottolineare che Mark non indulge mai all’autocompiacimento tecnico, alla classica autocelebrazione chitarristica. E’ vero che l’album propone lunghi assolo ed esecuzioni strumentali in crescendo, ma ogni nota ha un suo preciso senso, e sembra essere stata pensata e collocata sugli spartiti dopo attenta meditazione. Nulla sembra essere lasciato al caso, e l’ascoltatore ha l’impressione di un lento fluire musicale in cui i passaggi serrati e aggressivi mantengono comunque un solido collegamento emotivo con le pause, portando chi ascolta dall’eccitazione più commovente fino al rilassamento più completo. Ogni fase è perfettamente bilanciata con le altre, l’equilibrio è assoluto.
Le sonorità sono molto più rock, e si allontanano dai suoni Tulsa e rockabilly degli esordi. La chitarra di Mark ruggisce in modo più tagliente, ma mai gratuito o ridondante. L’assenza di David Knopfler, uscito dal gruppo con Making Movies, viene compensata dall’anglo-californiano Hal Lindes, subentrato alle chitarre ritmiche già durante il tour di lancio del precedente album; mentre le tastiere di Roy Bittan passano al bravissimo Alan Clark, che nell’immaginario collettivo resterà per sempre quello che suonava l’introduzione al piano di Telegraph Road.
La copertina dell'album raffigura un lampo di tuono nel buio della notte. Dopo l’essenzialità di Making Movies, l’impostazione grafica della copertina di Love Over Gold torna ad avere un grande impatto, e in effetti rende l’idea di come il disco irrompa nella tradizione straitsiana proprio come un fulmine: con nuovi suoni, nuovi contenuti, nuovi temi. Con 10 milioni di copie vendute, è il secondo disco di maggior successo dei Dire Straits fino al 1982.
Telegraph Road è sicuramente la canzone più rappresentativa dell’album. E’ stata composta dopo un viaggio fatto in corriera lungo le strade che dalla periferia di Detroit portano a sud del Michigan, nel corso del quale Mark leggeva un romanzo del norvegese Knut Hamsun intitolato I germogli della terra. Nel testo Mark ripropone le vicende di una cittadina nata lungo la direzione delle ‘sporche vecchie’ linee telegrafiche, in un tumultuoso susseguirsi di costruzioni, ampliamenti, popolamenti e meschinità umane. Ma il tempo a volte distrugge ciò che ha creato, e così gli uomini che avevano dedicato la vita a quella linea telegrafica, ora devono lottare contro la disoccupazione e lo spopolamento della cittadina un tempo fiorente. E’ un pezzo triste, pieno di rabbia, profondamente permeato da atmosfere cupe e decadenti, che Mark rende benissimo misurando la tensione musicale con il pathos del testo.
Il singolo di lancio in Europa è Private Investigations, una canzone che ripercorre le miserie che un investigatore è costretto a vedere per procurarsi il consueto compenso più spese (“for the usual fee, plus expenses”). E’ un brano ricco di sperimentazioni in fase di mixaggio: Mark registra il rumore dei suoi passi, di una monetina che gira su un tavolo e di un bicchiere che si rompe.
Formazione
Mark Knopfler - Chitarre e Voce
Hal Lindes - Chitarra ritmica
John Illsley - Basso
Pick Withers - Batteria
Alan Clark - Tastiere
Mike Mainieri - Vibrafono e marimba (nei brani Private Investigations e Love Over Gold)
Ed Walsh - Sintetizzatore