di Marco Petrozzi
David Knopfler nasce in Scozia, a Glasgow, il 27 dicembre 1952. E’ figlio di Erwin, un architetto ebreo di origini ungheresi che si stabilisce in Scozia nel 1939, e di Louisa Mary, un’insegnante. La giovane famiglia si trasferisce quasi subito a Newcastle, in Inghilterra, dove David cresce e matura un profondo interesse per la musica (esattamente come il fratello maggiore Mark).
A Newcastle, sul fiume Tyne che tanta parte avrà anche nelle canzoni di Mark, David frequenta la Gosforth Grammar School. A 11 anni già possiede una chitarra, un piccolo piano e una batteria; a 14 anni suona le sue stesse composizioni nei pub locali. Si iscrive al Bristol Polytechnic, poi completati gli studi lavora a Londra come assistente sociale. Negli anni ’70 condivide un piccolo appartamento alla Farrer House con John Illsley, caro amico e musicista, già possessore di un negozio di dischi. Mark Knopfler comincia a frequentare la casa del fratello e a sua volta stringe amicizia con John. Il primo nucleo dei Dire Straits è ormai quasi definito. Tra il ’77 e il ’78 Pick Withers, giovane batterista di già chiarissima fama, viene chiamato a completare la formazione che nel ’78 pubblica il suo primo album. E’ un successo clamoroso. Negli anni in cui il genere punk invade il mercato e domina le classifiche, i Dire Straits propongono sonorità cristalline e morbide.
Il successo travolge il gruppo e la richiesta dei fan porta David, Mark & Co. in tour in tutto il mondo. David suona la chitarra ritmica con passione e ottima tecnica, il gruppo incide anche un secondo disco, ma nel tempo è Mark a imporsi all’attenzione del pubblico sia per il ruolo di frontman, sia per le sue indiscusse abilità compositive. E’ Mark che imprime al gruppo la sua impostazione musicale; è lui che scrive musiche e testi; è lui che canta e che fa le scelte più importanti per gli altri tre. Nel 1980, mentre il gruppo ha già registrato tutte le tracce per la pubblicazione del terzo album, David realizza che il suo progetto musicale diverge irrimediabilmente da quello del gruppo, e decide di abbandonare i Dire Straits. Nell’intervista resa a Ivo Romano per Famiglia Cristiana del 13 luglio del 2013, così David ricorda la sua scelta:
"
Se la feci è perché sentivo che la mia strada era un'altra rispetto a quella che stavo percorrendo allora […]. Ero arrivato al punto di rottura, avevo raggiunto un tale limite di stress che non potevo continuare […]. Le esperienze che fai in gioventù servono soprattutto a inseguire un sogno, a vivere un'avventura, insieme ad altri compagni. E' quando ti accorgi che non stai più facendo quello che sognavi che arriva il momento di cambiare strada […]. Mi sembrò di essere nel bel mezzo del sogno di un altro, non di quello che volevo inseguire io" (da Famiglia Cristiana del 13 luglio del 2013, intervista di Ivo Romano,
http://www.famigliacristiana.it/articolo/intervista-a-david-knopfler.aspx).
Il colpo è tremendo, ma il gruppo resiste compatto sotto l’egida di Mark Knopfler, che incide nuovamente tutte le parte di chitarra ritmica del fratello e dà alle stampe la terza fatica del gruppo, Making Movies. Sebbene tutte le parti di chitarra siano ora eseguite dallo stesso Mark, in alcuni spezzoni dei video tratti dall’album compare ancora il fratello.
Pur restando in buoni rapporti con il fratello Mark, David comincia a dedicarsi a progetti musicali individuali che riscuotono anche un certo successo. Nel 1983 registra il suo primo album solista dal titolo Release, che vede la collaborazione del fratello Mark, di John Illsley e dell’amico Harry Bogdanovs, indicato nell’album come co-compositore di alcuni brani e tastierista ai sintetizzatori. L’album viene preceduto dal modesto successo del singolo Soul Kissing, lanciato sotto le etichette della Peach River. La canzone raggiungerà solo l’82esimo posto della classifica inglese. Nel 1984 David è al festival di San Remo, dove suona e canta la sua Madonna’s Daughter con Mark alla chitarra. I titoli di presentazione riportano la sibillina dicitura ‘Knopfler’: non è dato sapere se la cosa sia legata alla scafata intuizione di un David pronto a sfruttare l’ascendente commerciale del suo cognome, o a una semplice leggerezza degli organizzatori.
Negli anni ’80 David scrive le colonne sonore per i film Shergar (1984) e Laser Mission (1989), oltre che per le pellicole tedesche Treffer (1984), Jakob hinter der blauen Tür (1989) e per varie trasmissioni televisive. In Italia raggiunge una certa popolarità con la bella sigla di un programma sportivo settimanale sul tennis (l’Atp tour). Nello stesso tempo, David cura anche la composizione e gli arrangiamenti dei suoi nuovi album, che escono nel 1985 (Behind the Lines), nel 1986 (Cut the Wire), e nel 1988 (Lips Against the Steel).
Il suo quinto lavoro è Lifelines ed esce nel 1991 per la Phonogram. David lo registra negli studi di Peter Gabriel. Negli anni successivi pubblica altri cinque album solisti, passando da un’etichetta all’altra. Nel 1993 esce The Giver per la MESA/Bluemoon negli Usa e per la Ariola in Europa. L’album riceve critiche entusiastiche sulle riviste del settore, ma ha meno riscontro sul mercato discografico. Nel 1995 esce Small Mercies, co-prodotto dal vecchio amico Harry Bogdanovs, e con la partecipazione del famoso sassofonista Chris Whiteon. L'anno successivo esce anche il suo primo libro, dal titolo Bluffers Guide to the Rock Music Business. Nel 2001 David pubblica la sua ottava fatica Wishbones, che vede la collaborazione straordinaria di Chris Rea. Nel 2004 il sodalizio con Chris Rea si rinnova nell’album Ship of Dreams.
Nel 2005 David dà alle stampe un libro di poesie intitolato Blood Stones and Rhythmic Beasts dell'editore inglese BlackWing. Il decimo lavoro da solista esce nel 2006 con il titolo Songs for the Siren. Negli anni seguenti è coinvolto in collaborazioni di alto profilo con Amilia Spicer, Mack Starks, Megan Slankard (con la quale reinterpreta la sua Tears Fall) e Wendy Lands. Seguono anni di soddisfacenti tournée in Germania, Svizzera, Austria e anche Canada. Nel 2011 esce un doppio cd di vecchie composizioni in arrangiamento acustico.
Nel tempo David rilascia anche alcune interviste in cui riprende l’argomento della sua uscita dai Dire Straits, e parla della possibilità di una riunione storica. In una intervista rilasciata a Francesco Prisco de Il Sole 24 Ore Magazine Domenica del 5 luglio 2013, David non esclude l’eventualità di tornare a suonare con il fratello.
“Le operazioni nostalgia non mi interessano: il mondo va avanti, la musica pure. Se da qualcuno prima o poi arriverà la proposta, però toccherà valutarla. […] Non mi piace parlare di rimpianti e di bei ricordi. Rimpianti non ne ho: nel corso della mia carriera ho preso le mie decisioni in libertà e coerenza. Per quanto riguarda i bei ricordi sono roba da nostalgici: bisogna saper voltare pagina. Certo, ogni tanto a tutti capita di ripensare alla fidanzata dei propri 25 anni. Solo che nel mio caso questa fidanzata si chiama Dire Straits. Per completare il discorso, è difficile che in un mio concerto suoni più di un paio di canzoni dei Dire Straits. Non mi piacciono le operazioni nostalgia. […]
Riparliamone a settant'anni!” (da Il Sole 24 Ore Domenica Magazine del 5 Luglio 2013, intervista di Francesco Prisco,
http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2013-07-05/david-knopfler-reunion-dire-203604.shtml?uuid=AbVt2iBI).
In realtà sono molte le occasioni in cui David lancia al fratello messaggi di riconciliazione, anche attraverso le sue canzoni. Nella rivista Jamonline dal 29 marzo 2007, Claudio Todesco intervista David Knopfler. Ecco uno stralcio dell’intervista:
“[Nel 2005]
lui, David Knopfler, ex chitarrista ritmico dei Dire Straits, era nel bel mezzo di una controversia col fratello Mark e l'ex manager di quest'ultimo, Ed Bicknell. Io ero alla ricerca di una bella storia che rendesse più umano, nel bene o nel male, il glaciale Mark. Scoprii così la vicenda di due fratelli accomunati dal buon gusto per la musica, ma divisi da una contesa concernente le royalties dei primi due album dei Dire Straits. [David, ndr]
ha preferito scendere dalla giostra dei Dire Straits quando non ha trovato più divertente il gioco, vale a dire prima della pubblicazione di Making Movies. Nonostante non abbia da anni rapporti con Mark, alcune sue canzoni sembrano lettere affettuose spedite al fratello. Sicuramente lo era Deptford Days di cinque anni fa, nella quale David ricordava il piacere intenso provato suonando nella stessa stanza con Mark agli albori dell'avventura coi Dire Straits. La nuova (all'inizio di dicembre [2006, ndr] la canzone più richiesta a Radio Capital, davanti alla coppia Williams/Kidman e a Jovanotti) sembra un'altra lettera d'amore mai spedita. Narra l'incontro tra due fratelli finalmente riconciliati, lasciando intravedere un'alba di speranza, una possibilità di rinascita. Chiedo conferma a David. È l'unica domanda cui si sottrae con un secco ‘no comment’. Poi si lascia andare a un sorriso che dice più di mille parole” (Jamonline del 29 marzo 2007, intervista di Claudio Todesco,
http://www.jamonline.it/content/david-knopfler#.VnmObNLhAdV).
Sibillina la frase “Ci incontreremo nella notte, come due sognatori", che compare nella canzone A Clear Day citata nell’articolo. Nonostante i ripetuti tentativi di David, i fratelli Knopfler continuano a non parlarsi, e sembra che si siano evitati persino nel giorno della scomparsa del padre Erwin (nel 1993). David racconta la sua versione dei fatti in un’intervista rilasciata al periodico Jamonline:
"Il fatto che mio fratello abbia deciso di ‘passare dall’altra parte’ mentre mi cadeva tutta quella merda addosso è stato strano e molto, molto deludente [allude alla sua uscita dai Dire Straits e ai disaccordi nati con l’ex manager di Mark, Ed Bicknell, ndr]. Ma nonostante passino gli anni e gli abbia inviato miliardi di lettere cui non ha mai risposto, è il figlio di mio padre, per cui rimango ottimista" (Jamonline del 18 giugno 2007, intervista di Claudio Todesco,
http://www.jamonline.it/content/mark-knopfler#.Vnm-EtLhAdV).
David è oggi impegnato nella promozione del suo nuovo album da solista, che si intitola Grace, in collaborazione con Chris Rea e con l’amico di sempre Harry Bogdanovs. Parlando dell’amico, così si esprime David in un’intervista rilasciata ad Alessandro Gazzera per CronacaTorino il 24 marzo 2015.
“
Abbiamo iniziato a lavorare insieme circa 35 anni fa. Quindi sono sicuro che, solo conoscendosi e intuendo il modo di suonare l’uno dell’altro, abbiamo creato qualcosa, ma Harry ha anche tantissime abilità e le ha sempre avute. Suona il pianoforte e la chitarra molto bene ed è anche un cantautore di una certa fama. Quindi è un punto fermo quando penso l’arrangiamento di una canzone! Le sue osservazioni possono valere oro. Abbiamo suonato dal vivo abbastanza costantemente, come quartetto e in duo, per circa 14 anni, quindi le cose vengono ormai naturali. Detto questo, io presento sempre nuovo materiale. Quindi dobbiamo essere sempre pronti entrambi” (da
CronacaTorino il 24 marzo 2015, intervista di Alessandro Gazzera,
http://www.cronacatorino.it/cultura-societa/intervista-a-david-knopfler-il-racconto-di-una-vita-con-la-musica-nel-cuore.html)
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Tornando invece al tema della riunione dei Dire Straits, David si esprime in modo più netto -ma possibilista- con lo stesso intervistatore:
“E’ un grande privilegio per me essere in grado di guadagnarmi da vivere, seguire il mio cuore e fare la mia arte, senza avere a che fare con i circuiti della ‘nostalgia’ per pagare le bollette. Una volta mi sono stati offerte 100.000 sterline per fare una specie di concerto con il materiale degli Straits a Mosca ed io ho rifiutato. Forse la cosa migliore sarebbe stato esibirmi e prendere quella cifra. Quei soldi sarebbero stati una via semplice per il mio nuovo album, senza il fastidio del crowd-sourcing. Ho avuto sempre una mente aperta per quanto riguarda progetti che riguardano la band, ma l’appuntamento con l’offerta perfetta non si è ancora presentato. La migliore versione dei Dire Strais sarebbe, per come la vedo io, la formazione originale, ma mi rendo conto che mio fratello non ha desiderio di tornare ad esibirsi e riproporre quello stile, ed è difficile vedere altri che rendono felici i suoi fans. Da qui potrebbe venirne fuori una enorme busta paga per lui. Di cui lui, però, non ha bisogno” (da
CronacaTorino il 24 marzo 2015, intervista di Alessandro Gazzera,
http://www.cronacatorino.it/cultura-societa/intervista-a-david-knopfler-il-racconto-di-una-vita-con-la-musica-nel-cuore.html)
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Oggi David ha 63 anni ed è sposato in seconde nozze con Leslie Stroz, professoressa d’arte. Ha una figlia, nata dal primo matrimonio con Anna Perera.